Riflessioni dei ragazzi di terza media

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lettera

Tornare a scuola è come tornare a casa. Vi proponiamo due riflessioni dei nostri ragazzi di terza media.

Le mie emozioni indirizzate a una Prof

Carissima professoressa,
Sono seduto nella mia camera e ho deciso di scrivere a Lei perché mi fa sentire a mio agio. Quest’anno appena trascorso è stato molto difficile per me.
Ho cominciato l’anno scolastico pieno di energia e voglia, ero contento che dopo tanta DAD avrei ricominciato a frequentare la scuola, i miei compagni e ad uscire da quella che per mesi è stata la mia classe…ovvero la mia camera.
Purtroppo il Covid ha ricominciato a prendere il sopravvento e ci siamo dovuti chiudere di nuovo in casa…dietro uno schermo per me è molto difficile concentrarmi senza interagire con voi professori, i compagni.
Mi sembrava di vivere in una bolla che mi distaccava dalla realtà…non riuscivo a fare bene il mio lavoro, ero continuamente distratto dai rumori esterni, dalla voce dei miei genitori costretti anche loro a lavorare da casa, dal mio cane che piangeva dietro la porta della mia camera perché voleva entrare.
Mi sono lasciato un po’ andare e quando siamo tornati di nuovo in presenza ho fatto molta fatica a recuperare la mia voglia di fare.
Io sono un ragazzo molto sociale, ho bisogno di interagire con gli altri…ho parlato tanto con mia madre che mi ha sempre detto come lo studio e la conoscenza ti aprono la mente, ti aiutano a salvarti da una società che ha perso il piacere della conoscenza…sono frasi che mi ricordo sempre…
Quando non riesco a fare qualcosa ho sempre il timore di deludere qualcuno perché io ho voglia di fare ma spesso mi perdo.
L’anno che incomincerà sarà un anno molto complesso…si concluderanno le medie, dovrò affrontare un esame e a dicembre dovrò scegliere cosa fare da grande.
Anche di questo argomento parlo tanto con i miei genitori, loro mi ripetono sempre che quello che desidero e che mi piace fare mi porterà lontano.
Ho pensato tante volte a cosa farò da grande…Sono appassionato di motori e di informatica. Quest’anno mio padre mi ha iscritto ad un corso di motociclismo su strada e su pista.
È stato emozionante e molto duro! Mi sono reso conto che la passione per qualcosa che ti piace veramente ti fa superare tutte le difficoltà…ho fatto percorsi molto impegnativi, sono caduto e mi sono rialzato e ce l’ho fatta!
Un giorno ho detto a mia madre che vorrei lavorare per il team Ferrari…è un progetto molto ambizioso ma so che se lo desidero così tanto arriverò dove voglio.
Ho deciso che mi iscriverò all’istituto tecnico informatico dove finalmente imparerò ad usare al meglio il computer che sarà il mio compagno di vita, sono sicuro che la passione e il desiderio di esplorare un mondo così grande mi farà portare avanti il mio progetto.
Volevo ringraziarla perché Lei guarda sempre oltre quello che siamo e quest’anno mi impegnerò affinché la mia forza venga fuori in maniera costruttiva.

LUCA

Cari professori e compagni di classe….

Cari professori e compagni di classe, sono passati due anni da quando ci siamo conosciuti, tra poco sarà la terza media e poi alcuni di voi non li rivedrò più. In questi due anni vi ho conosciuto molto, anche se c’è stato di mezzo una pandemia mondiale, siamo diventati una specie di famiglia.

Quest’anno sono successe molte cose come i laboratori, in cui si andava una volta a settimana a scuola e ci si incontrava. In quest’anno ho conosciuto di più i miei compagni, ho conosciuto anche me stesso anche se ho ancora molte cose che devo scoprire e spero di scoprirle con i miei amici. Durante questa seconda media, ho capito com’è avere degli amici distanti ma vicini come Matteo che abita vicino a casa mia, e dopo la quarantena e i vari tamponi l’ho rincontrato dopo mesi. Anche con Luca, durante le lezioni a distanza ci sentivamo e facevamo delle chiamate lunghe 10 ore, perché nel frattempo facevamo anche i compiti. Cari prof sono due anni che ci sopportate ormai sembrate i genitori di questa famiglia ci siete sempre nel momento del bisogno, e ci aiutate sempre in qualche modo, solo che alcune volte non ascoltiamo perché siamo testardi. Beh cari prof manca un anno e ce ne andremo non vi preoccupate.

MARTINO

 

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