CONTINUA IL LABORATORIO TEATRALE E CINEMATOGRAFICO

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Fare un corso di teatro/cinema in pandemia poteva essere una buona idea, almeno poteva avere tutte le ragioni e le premesse giuste per essere un ottimo progetto; inoltre l’immediata accoglienza positiva delle famiglie e dei ragazzi ha dato solidità alla bontà dell’idea in chi l’ha proposta; una sfida intelligente e coinvolgente per rispondere con positività alla difficile situazione del momento, un contro-altare all’impossibilità di fare tutte quelle attività caratterizzanti l’esperienza didattica che ci contraddistinguono da sempre come le gite, le uscite giornaliere, le visite, le feste ecc… ma la verità è che l’esito del lavoro teatrale è stata una sorpresa inaspettata, un evento che è andato oltre e di molto, superando le nostre ipotesi più rosee, è arrivato un di più che non ci si aspettava né da parte dei ragazzi né da parte di chi ha pensato e diretto il lavoro.

Anche in un tempo così blindato, bardati di mascherina, impastati di gel e distanziati, chiedere ai ragazzi di fare teatro si è rivelata una mossa vincente, capace di lasciare un segno più forte delle paure e della tristezza generata dal virus.

Chiedere ai ragazzi di essere Ulisse è stato chiedergli di solcare il mare tempestoso, di affrontare avventure dolorose, di sentire nascere nel cuore la stessa dolce nostalgia di casa che ha straziato e sostenuto l’eroe greco nel desiderare il ritorno, e consentito loro la meravigliosa esperienza dell’immedesimazione che fa emergere i nostri desideri più scottanti e mette nel cuore l’ardore dell’impresa, il coraggio di desiderare sempre la propria Itaca, il compimento atteso delle nostre indistruttibili speranze.

 

Restiamo in trepidante attesa di vedere il corto che sarà prodotto a conclusione del lavoro e che vi invitiamo a guardare come fossimo in platea, a teatro finalmente, lasciando che la parola agisca dentro di noi, che operi il miracolo che ci faccia liberi, seguendo i fatti narrati, vestendo i panni dei vari personaggi come hanno fatto i nostri ragazzi, dimostrando che la speranza è più forte del male e della paura e che come ha augurato loro Carabelli ideatore e realizzatore del progetto permette di “cercare e di desiderare con tutto noi stessi la patria del nostro cuore”.

Laura Vallieri

Preside Scuola Secondaria di I grado

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