La realtà è maestra

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cover incontro licei giacomazzi

«La realtà è maestra»: questo il tema che ci accompagnerà durante l’anno. E credo che non possa essere stata fatta una scelta più azzeccata che iniziare questo mese di settembre, non ascoltando un maestro o un professorone, ma incontrando un testimone. Dico questo perché, come diceva una persona ben più illustre del sottoscritto, «l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o, se ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni» (Paolo VI, Udienza generale, 2 ottobre 1974).

Difatti, che i nostri ragazzi abbiano ascoltato volentieri la testimonianza di Mauro Giacomazzi credo che possa essere universalmente condivisibile: nessuno parlava quel mercoledì 11 settembre, a differenza di quel che accade quotidianamente nelle mie classi, e questo grazie a quella stupefacente attrattiva che solo i racconti di vita sanno suscitare in chi li ascolta.

L’avventura del nostro testimone, almeno nella sua prima parte, potrebbe essere riassunta con una domanda: vuoi essere un bravo ragazzo o vuoi essere amato? Fino ai 23 anni Mauro è tentato di fermarsi alla prima opzione, tanto che finisce in fretta gli studi di economia, si fidanza ma, senza avere in sé una ragione profonda che lo sostenga, entra in crisi. Infatti, se la sua esistenza era stata fino a quel momento un treno in corsa, ora gli sembra di essere arrivato su un binario morto.

Poi accade qualcosa di inaspettato: l’incontro con degli amici che lo tolgono dall’anonimato, che lo amano così com’è, non perché è un bravo ragazzo.

La sua strada, allora, prende una nuova svolta: egli si licenzia e inizia un lavoro, forse meno remunerativo, ma più incline alle sue passioni. Da quel momento la sua vita fiorisce, perché, come ricorda Mauro: «Fatta con passione, anche la cosa meno redditizia diventa un impero».

Tuttavia, dopo un felice periodo trascorso nel mondo aziendale, Mauro approda nella scuola. Qui, il primo impatto non è dei migliori: egli non si sente valorizzato come vorrebbe. Poi, inaspettatamente, gli viene data la possibilità di trasferirsi come formatore per insegnanti in Uganda, una terra disastrata e di gran lunga meno desiderabile di molte altre. Egli è dibattuto, però sceglie di mettersi in viaggio, certo di scorgere in questa occasione un segno di quella promessa di felicità che può diventare reale in chi è capace di riconoscerla e di accoglierla.

Nel cuore dell’Africa Mauro incontra Rose, un’infermiera che si occupa di malati di Aids, da cui impara moltissimo: essa è capace di ridare valore a molti che credono di non valere più nulla, mostra a tutti come uscire dalla miseria pur vivendo nella povertà, insegna a ciascuno a desiderare molto dalla vita e ad attingere a ciò che essa offre, non come un diritto, ma come un dono.

L’avventura africana di Mauro dura per ben 16 anni, finché di recente non gli viene chiesto di lavorare a Milano. «Non avevo programmato di tornare in Italia – egli racconta -, ma certe cose nella vita non le puoi pianificare: devi seguire ciò che la realtà ti sta ponendo davanti. Vivere a Milano non è facile ma è un imprevisto amabile, perché so che la realtà è abitata da un Mistero che vuole entrare in relazione con me».

A conclusione del suo intervento, Mauro, è ritornato sull’importanza di quegli amici con cui tutto era iniziato: «Senza quel gruppo non sarebbe stato possibile vivere la realtà con questa gioia. La compagnia, infatti, ci aiuta a scoprire la realtà, è un contesto vitale in cui si condivide il rapporto con il significato ultimo della vita e di sé stessi; questo è ciò che io chiamo risurrezione».

Non credo sia il caso di aggiungere nulla dopo queste parole, se non un ringraziamento particolare a Mauro che ci ha consegnato un dono così grande e prezioso come quello della sua vita. E infine un augurio, che riprendo dalle parole del nostro Preside, ossia di cercare anche noi quei volti che ci strappano dall’invisibilità, che ci insegnano che siamo amati non per ciò che vorremmo far credere di essere, ma per quello che realmente siamo.

Emanuele Lietti
Docente di Lettere
Liceo Scientifico e Linguistico

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