Può una scuola essere “casa che accoglie”?
Questa è la domanda che ha animato ed accompagnato l’attesa, colma di filiale gratitudine, della visita che, S.E. Mons. Delpini, ha fatto alla nostra Scuola, venerdì 18 marzo.
Gratitudine per una testimonianza viva di attenzione che la Chiesa, a cui guardiamo con fedeltà ed obbedienza come fondamento della nostra opera, ci manifesta, attraverso la visita dell’Arcivescovo di Milano; sia in quanto persona investita di una specifica responsabilità nella Diocesi al cui interno la nostra scuola opera, sia in quanto guida autorevole per la comunità pastorale, come emerso ancora più chiaramente proprio nel periodo della pandemia.
Accolto dal benvenuto di Francesco Crotti, Presidente della Cooperativa, e da una delegazione composta dai coordinatori didattici e da una rappresentanza dei genitori Agesc, l’Arcivescovo è stato festosamente salutato dal coro di quasi 400 bambini della scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado che hanno eseguito alcuni canti per testimoniargli la gioia di questo incontro.
L’Arcivescovo, che fin da subito ha usato parole di affetto e stima per la scuola, ha contraccambiato il saluto e invocato la benedizione sui presenti, per poi spostarsi nell’Auditorium per dialogare con gli adolescenti delle terze medie e dei Licei sui contenuti della Lettera “Fellowers, Compagni di Viaggio” da lui scritta ai giovani di Milano. Mons. Delpini è stato sfidato sulla tenuta della speranza portata dal messaggio evangelico e dalla promessa di felicità in esso contenuta. L’Arcivescovo ha richiamato i ragazzi al valore della sequela dei testimoni attendibili, all’importanza della compagnia e alla preghiera, unici strumenti perché gli occhi possano restare fissi alla meta.
Questo momento ha rappresentato per tutti un punto di sintesi rispetto al lavoro fatto nei mesi precedenti alla visita e coordinato da don Davide Pezzali e dagli altri insegnanti di religione. L’incontro è poi proseguito con un saluto, da parte della comunità della sede di viale Corsica collegata in remoto, all’Arcivescovo, che ha contraccambiato l’affetto con parole di incoraggiamento per tutti i bimbi della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria.
Dopo aver nuovamente invocato la benedizione su tutti i presenti, Mons. Delpini, ha iniziato la visita ai diversi ambienti della scuola. Tanto entusiasmo e curiosità lo hanno accolto ad ogni piano dell’edificio: dai licei fino alla scuola dell’infanzia e al nido.
Centinaia le mani che i ragazzi hanno allungato per abbracciare la camminata gioiosa dell’Arcivescovo, che ha attraversato i corridoi scortato da ali di studenti festanti. La visita ha permesso di far conoscere a Mons. Delpini la meravigliosa complessità della nostra realtà educativa. Ha potuto visitare Cabò e l’Orto Custode, la Cappella, gli spazi del dopo-scuola animati dalle suore del Martinengo, le mense, gli spazi ricreativi dove erano presenti i piccoli del nido e anche la palestra in tensostruttura.
Le Suore di San Vincenzo, che hanno donato una biografia del santo, patrono della Scuola, hanno partecipato alla festa con sentimento di viva commozione.
L’Arcivescovo ha voluto concludere la visita, prima di un veloce buffet, recitando l’Angelus davanti alla statua della Madonna nell’atrio insieme ai Coordinatori dei diversi ordini e gradi, al personale di segreteria, ai membri del CdA delle Cooperative e ad una delegazione di studenti e Istituzioni locali, in segno di affidamento a Maria della scuola, della sua missione e di chi la vive ogni giorno.
Ora che l’eco della visita si va pian piano sopendo, riscopriamo nei nostri cuori e nei nostri sguardi una letizia rinnovata. La domanda da cui siamo partiti non ha avuto una risposta chiusa, ma la presenza dell’Arcivescovo ci ha ricordato che solo camminando alla sequela di testimoni attendibili ed in una compagnia è possibile fare di quella domanda la meta a cui tendere e a cui orientare il nostro impegno in quest’opera educativa.
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