Leggere è una bellissima passione e trasmetterla ai bambini è una delle cose migliori che un genitore possa fare. Ecco tre semplici consigli che un genitore deve seguire per invogliare suo figlio a leggere.
Quante volte vi siete ritrovati a cercare di convincere vostro figlio a leggere? Quante volte vi siete sentiti pronunciare frasi come “Dai, dai, vieni qui, solo cinque minuti”’, “Se finisci un capitolo, poi guardi la tv, ti compro un, un, un…”, “Almeno questo libro dovresti leggerlo per le vacanze, altrimenti niente videogiochi, parco e… basta!”, “La maestra mi ha detto che ti devi esercitare nella lettura, forza!”.
E quante volte vi è capitato -a meno che non facciate parte di quella rara specie di genitori di bambini che divorano libri da prima ancora di imparare a leggere- di avvicinarvi a vostro figlio con un libro tra le mani e vedere apparire sul loro volto l’espressione del terrore?
Ed ecco che partono una serie di sensi di colpa genitoriali come “Lo sapevo, non gli ho letto abbastanza libri quando era piccolo”, oppure “Non gli dedico abbastanza tempo, torno troppo tardi dal lavoro” e via dicendo.
Oggi vi svelerò dei piccoli trucchi per far diventare questo gioco-forza una possibilità per fare qualcosa insieme, per conoscervi meglio è, perché no, passare del tempo di qualità. Ma prima di ogni altra cosa voglio svelarvi un piccolo segreto: tutti i bambini possono diventare dei grandi lettori amanti dei libri, bisogna solo trovare la chiave giusta, quella chiave che sprigiona la “magia” e che li renda consapevoli del fatto che leggere è una bellissima avventura, quasi come superare un livello del loro gioco preferito.
Ma come trovare questa chiave, vi starete chiedendo?
Ecco che proverò a darvi qualche semplice consiglio per fare in modo che i vostri figli diventino l’alter ego di Sebastian della Storia Infinita, un bambino che tutti noi abbiamo amato, in cui ci siamo immedesimati e che non smetteva di leggere il suo libro neanche quand’era rincorso dalla più terribile specie di bulli del quartiere.
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La prima regola è molto semplice: “Vietato leggere per dovere”. È un mantra che dovete ripetere all’infinito ed è quello di cui dovrete convincervi prima di tentare l’impossibile. Forse a voi questa cosa non capita, perché magari siete abili lettori, amanti dei libri da quando ne avete memoria, il massimo per voi è sdraiarvi sul divano con una bella coperta e una tazza di caffè fumante e immergervi nella vostra storia lasciando fuori tutto il resto. Ma quel libro voi lo avete scelto, magari è l’ultimo scritto dal vostro autore preferito, ne avete visto la pubblicità, letto le recensioni, siete entrati fisicamente in una libreria per comprarlo. Ecco, tutta questa parte romantica ai bambini non è data. Spesso è l’insegnante che decide un libro per loro, oppure viene regalato loro per un compleanno, ma difficilmente si dà loro la possibilità di sceglierlo davvero. Oppure anche se gli viene data, non gli viene insegnato come scegliere bene. Quali sono le cose che gli piacciono, di cosa si interessa? Come poter anche solo immaginare da adulti di leggere un libro sullo sport quando non entriamo in una palestra o più semplicemente non facciamo una corsa, se non per prendere l’ultima metro, dal 1980? E perché quindi un bambino che ama i moderni giochi elettronici o i super eroi dovrebbe avere un qualche interesse a leggere il “Libro cuore”?
Arriviamo dunque alla seconda regola: un bambino per appassionarsi davvero alla lettura deve leggere di ciò che gli interessa.
Solo così proverà godimento nel leggere, solo così vorrà continuare i capitoli, uno dopo l’altro, e appena avrà un momento libero, tornerà a sfogliare quelle pagine, perché vuole sapere come continua il racconto.
La lettura deve essere una scelta, un piacere e non un lavoro. Non bisogna imporre un libro, perché si potrebbe ottenere il risultato opposto.
Accompagnate vostro figlio nella vostra libreria o biblioteca preferita e chiacchierate con lui di quali sono i suoi interessi, cosa gli potrebbe piacere approfondire e insieme cercate un libro che, almeno idealmente, possa attirare la sua attenzione.
Vi dico già che questo non è sinonimo di risultato positivo. Potrebbe essere che, nonostante le buone intenzioni, alla fine quel libro non piaccia. Non scoraggiatevi, la lettura deve essere un piacere, allora quando un libro non piace, vale la pena di chiuderlo e metterlo a posto. Non c’è alcun bisogno di andare avanti, come se fosse un obbligo. Riprovate una seconda, una terza, una quarta volta, finché non arriverà quel libro che produce la vera magia.
Se andate indietro nel tempo con la memoria, tutti risalirete a quel primo libro che vi ha davvero appassionato, quel primo libro che vi ha fatto sentire fieri, perché oltre ad averlo finito, vi ha anche fatto sentire felici perché davvero vi ha trasportato in altri mondi. Questo è quello che deve accadere anche ai bambini.
Un’altra regola fondamentale che dovere conoscere è che al piacere si può arrivare anche per via indiretta: per esempio, i fumetti sono un gradino che può portare a un romanzo. Non date però per scontato che un libro a voi gradito possa piacere anche ai vostri figli. Suggeritelo, parlatene, raccontatelo e magari leggetene qualche pagina insieme, ad alta voce. Così come è utile commentare insieme la lettura, la trama, i passaggi di un romanzo. Ma non imponete mai ciò che piace a voi, convincendoli che deve piacere anche a loro, lasciateli liberi di esprimere la loro personalità e i loro interessi, nascondendo la vostra delusione sul volto se scelgono “Spiderman” invece di “Piccole donne”.