TUTTI IN QUARANTENA! IL BLOG DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Tempo di lettura: 9 min.
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In questo periodo di giorni senza scuola, noi vogliamo continuare a fare scuola!
Certamente dobbiamo trovare un nuovo modo di stare assieme perchè desideriamo che i bambini continuino ad imparare e non perdano lo stupore verso le cose. Tutte le nostre maestre si sono messe all’opera e in questo spazio abbiamo raccolto “alcune” delle tante proposte che quotidianamente lanciamo ai bambini.
Vogliamo raccontarvi e tenere traccia del nostro viaggio perché siamo sicuri che nulla andrà perduto di questo “strano” tempo. Buona lettura e buon ascolto!”

Carissimi bambini,
oggi giocheremo insieme con la Chimica. Come piccoli scienziati faremo dei simpatici esperimenti scientifici assieme alla maestra Chiara.
Nella storia “Piccolo Blu e Piccolo Giallo” i due colori incontrandosi si mescolano, dando vita ad un nuovo colore, il verde. Cosa succede se mescoliamo sostanze e liquidi diversi tra loro?
Si mischiano, si sciolgono, rimangono separati, danno vita a reazioni particolari? Seguiamo la nostra curiosità e facciamo esperimenti come dei piccoli chimici!…mi raccomando, con un grande.

Carissimi bimbi,
questa settimana inizieremo insieme l’ultima tappa del nostro viaggio lungo i confini del magnifico paese che ci ha fatto compagnia in questi ultimi mesi di scuola.
Stiamo per esplorare il Torrente dei Ciottoli d’oro, l’ultimo confine di Vattelapesca.
Il blu dell’acqua e l’oro dei sassi ha fatto venire subito in mente al sindaco un libro molto conosciuto e amato da grandi e piccini in tutto il mondo.
Nel 1959 Leo Lionni, artista poliedrico e autore di volumi per l’infanzia indimenticabili, dà vita a quello che nel tempo si conferma uno dei suoi libri di maggior successo.
Realizzato con la tecnica del collage, Piccolo blu e piccolo giallo è la storia semplice di un’amicizia che supera le differenze e abbatte i pregiudizi.

Munari sosteneva che nessun bambino nasce creativo. La creatività è una competenza che si sviluppa se si stimola col tempo; come se il nostro cervello fosse un enorme banca dati capace di rielaborare in modo originale le esperienze fatte e le cose viste. Un esempio tipico che spesso riporta nei suoi scritti è che anche un elefante che vola è frutto di qualcosa che conosciamo già: un elefante ed il volo.
Questo libro si presta perfettamente ad un lavoro di sostegno della creatività stimando l’immaginazione dei bambini con termini mai sentiti ma non sconosciuti: (es. Rinofante).
Ecco allora che un esercizio di collage (sempre utile anche per la coordinazione oculo manuale) può essere un ottimo modo per dare forma alla loro fantasia.

Carissimi bambini,
Con la maestra Mery faremo un percorso sul coraggio.
“Il torero non è -morto di paura-, ma vivo di paura; vivo perchè ha paura. La paura, però, arriva per vincerla.” (J.A.Gonzalez Sainz)
Tutti noi abbiamo paura di qualcosa ma insieme riusciamo ad essere coraggiosi e a vincere la paura. Attraverso questo percorso vinciamo la paura dei piccoli mostri spaventosi che vede Daniel nella storia e per aiutarlo, e aiutarci, impariamo anche la piccola filastrocca “VATTENE, VATTENE ANIMALETTO SPAVENTOSO, TANTO SONO UN BIMBO CORAGGIOSO!”

Orsetti e tigrotti,
siete pronti?!
In allegato c’è una sorpresina per voi da stampare, colorare e completare con il disegno del vostro animale preferito e di quello che vi fa paura.. ma poi.. cosa diventerà?! E poi ancora… in cosa si trasformerà?? Insieme costruiamo due bellissimi dadi, con cui ci si può divertire a inventare nuove strane fantasmagoriche creature. Sarà sorprendente scegliere le caratteristiche che contraddistinguono ciascun animale, per disegnare quello creato da voi, uscito proprio dal lancio dei due dadi. Sbizzarritevi! Ce ne saranno delle belle! Sarà divertente anche giocare con le paroline e dare un nome nuovo ai vostri animali, proprio come Rino-Fante che abbiamo conosciuto questa settimana nelle Grotte dell’eco. Stampate i dadi in allegato e date sfogo alla vostra creatività e fantasia!
La maestra Silvia aspetta i vostri animali disegnati e/o i feedback dell’attività tramite video/audio/testo scritto, rispondendo alle domande:
– ti sei divertito?
– quali animali hai creato?
– quale nome ti è piaciuto di più?
( indirizzo email: silvia.romani@istitutomariaconsolatrice.com )

Carissimi bambini,
Con la maestra Mery faremo un percorso sul coraggio.
“Il torero non è -morto di paura-, ma vivo di paura; vivo perchè ha paura. La paura, però, arriva per vincerla.” (J.A.Gonzalez Sainz)
Tutti noi abbiamo paura di qualcosa ma insieme riusciamo ad essere coraggiosi e a vincere la paura. Attraverso questo percorso vinciamo la paura dei piccoli mostri spaventosi che vede Daniel nella storia e per aiutarlo, e aiutarci, impariamo anche la piccola filastrocca “VATTENE, VATTENE ANIMALETTO SPAVENTOSO, TANTO SONO UN BIMBO CORAGGIOSO!”

Orsetti e tigrotti,
siete pronti?!
In allegato c’è una sorpresina per voi da stampare, colorare e completare con il disegno del vostro animale preferito e di quello che vi fa paura.. ma poi.. cosa diventerà?! E poi ancora… in cosa si trasformerà?? Insieme costruiamo due bellissimi dadi, con cui ci si può divertire a inventare nuove strane fantasmagoriche creature. Sarà sorprendente scegliere le caratteristiche che contraddistinguono ciascun animale, per disegnare quello creato da voi, uscito proprio dal lancio dei due dadi. Sbizzarritevi! Ce ne saranno delle belle! Sarà divertente anche giocare con le paroline e dare un nome nuovo ai vostri animali, proprio come Rino-Fante che abbiamo conosciuto questa settimana nelle Grotte dell’eco. Stampate i dadi in allegato e date sfogo alla vostra creatività e fantasia!
La maestra Silvia aspetta i vostri animali disegnati e/o i feedback dell’attività tramite video/audio/testo scritto, rispondendo alle domande:
– ti sei divertito?
– quali animali hai creato?
– quale nome ti è piaciuto di più?
( indirizzo email: silvia.romani@istitutomariaconsolatrice.com )

Care famiglie,
carissimi bambini,
è la seconda settimana nelle Grotte dell’Eco e il sindaco di Vattelapesca ci suggerisce di leggere l’albo illustrato “C’è un rinofante sul tetto”, scritto da Marita van del Vyver e illustrato da Dale Blankenaar. Già dalla scorsa settimana, con il racconto di Zog, abbiamo immaginato che nelle buie grotte dell’eco si nascondano animali improbabili che possono contemporaneamente fare paura e strappare un sorriso.
La storia di questa settimana è verosimile. Daniel va a dormire a casa dei nonni e un ambiente a lui poco familiare per quanto riguarda il sonno , come la stanza più buia, il letto più scomodo, rumori a cui non è abituato, mescolato con l’immaginazione, confezionano un classico delle paure dei bambini: il buio popolato di mostri terribili.
Per fortuna ci sono i nonni, che accolgono la paura di Daniel senza ironie. In modo quasi serio, prestano molta attenzione a quello che dice il loro nipotino, senza mai banalizzare, ma trovando soluzioni che volgano la paura in positivo, usando saggiamente la fantasia per riportare Daniel alla realtà. Verrebbe quasi da dire che “giocano seriamente” con lui. Impediscono così che la paura diventi angoscia.
All’inizio Daniel non ammette di aver avuto paura, e i nonni stanno al suo gioco. Non lo smascherano, ma lo accompagnano a riconoscere i sui sentimenti. I mostri si avvicinano pian piano, il rinofante è sul tetto, il coccopotamo nella stanza accanto, dentro la doccia, la dragoraffa blu è nella stessa stanza, nascosta nell’armadio, il cervorilla sotto al suo letto e il leone addirittura sopra le sue gambe. Più i mostri si avvicinano, più lui inizia ad ammettere di aver avuto paura. Non mancano gli incoraggiamenti dei nonni, finché tutti si scioglie in una risata. Avendo permesso a Daniel di vivere la sua paura, attraversarla, nominarla, hanno potuto accompagnarlo nel naturale superamento della paura stessa.
Le immagini sono complemento prezioso per immergersi nella storia. Per Daniel tutto è amplificato… un orologio più grande di lui, la scala altissima su cui si arrampica il nonno, i mostri immaginari che sono enormi in confronto a lui e rispetto ai quali si trova sempre in balia (es: lui sulla barchetta nel mare in tempesta con il coccopotamo).
Una nota divertente è quella di cercare di scovare, nelle immagini, dove si trova il suo orsacchiotto, sempre in posizioni improbabili all’arrivo di ogni nuovo mostro.
Lo spunto interessante di questo libro è la posizione dei nonni. Sono figure sagge, salde e certe, che non si fanno trascinare nella paura del bambino, che la sanno affrontare permettendogli di esprimerla senza mai censurarla. Non hanno paura di nominare “la paura”, non la eliminano, riconoscendo così che può essere anch’essa un’occasione per crescere. Solo in questo modo Daniel impara ad attraversare la propria difficoltà, arrivando a saperla addirittura cavalcare, come fa con la dragoraffa blu nell’ultima immagine del libro.

 

Questa settimana continueremo il nostro viaggio alla scoperta delle Grotte dell’Eco.
Il sindaco, con la collaborazione della maestra Ornella, ci propone di leggere un albo illustrato in rima scritto da Julia Donaldson e Axel Scheffler dal titolo “ZOG”.
Zog è un draghetto al suo primo anno di scuola che vive nelle curiose GROTTE DELL’ ECO e che vedremo crescere, ad ogni pagina. Un nuovo anno di scuola, una nuova sfida, qualche insuccesso, difficoltà, ma anche conquiste. Alla fine del libro, ZOG è cresciuto e ha acquisito competenze da “drago”, ma decide altro per sé e per la sua vita, non vuole fare il classico drago, come gli è stato insegnato a scuola, ma vuole diventare un’ambulanza! Ha imparato a spaventare e distruggere e invece sceglie di accudire e guarire.

Che cosa ci accompagna a guardare questo libro?

  • Non drago ma ambulanza: Accade anche a noi, che conosciamo i nostri bimbi all’inizio del loro percorso e li accompagnamo a diventare grandi. Forse per loro abbiamo in mente un disegno, vediamo attitudini che pensiamo svilupperanno in una certa forma, ma la vera sfida dell’educazione è anche lasciare che ognuno sia libero di seguire la propria strada. Educare significa proprio “tirare fuori”, quindi il nostro compito alla fine è quello di accompagnare i bimbi a noi affidati a capire quale sia il loro cammino. Accettando anche che scelgano di non essere draghi, ma ambulanze, come accade per ZOG.
  • La crescita – un cammino tutto curve: Un altro punto su cui soffermarsi nella riflessione è che nel percorso di crescita non tutto va sempre come vorremmo. Alle volte si sbaglia, si cade, ci si fa male, ci si brucia. La maestra Dragona non impedisce che i suoi piccoli draghetti si misurino con il limite e con la fatica, con la frustrazione, sa bene che bisogna “provare a volontà” per riuscire. Bisogna perseverare e non arrendersi, anche se è faticoso, anche se all’inizio può fare paura e ci si può sentire non all’altezza.
  • Cresco io e cresci tu- una strada in compagnia: Nel libro c’è poi un’altra protagonista, Sabrina. Anche lei, come ZOG, non segue la strada che pare tracciata per lei, e cioè essere una principessa. Lei vuole diventare medico! Nella storia è Sabrina che si trova sempre nel posto giusto al momento giusto per aiutare Zog, quasi come un angelo custode. ZOG è un libro pieno di stravolgimenti di ruolo, anche la figura del cavaliere fa sorridere. Entra in scena con le migliori intenzioni, e cioè comportarsi come ci si aspetterebbe da un cavaliere, e in un attimo lo ritroviamo vice dottore! ZOG ci insegna che nulla è predeterminato, che crescere è faticoso ma ne vale sempre la pena. Anche per chi ci sta accanto e ci accompagna in questo processo. Come in Pinguino e Pigna, dove abbiamo visto un amore talmente grande che sa lasciare andare per permettere all’altro di crescere. Qui invece troviamo la stima che ti permette di essere te stesso, libero da etichette.

Cari topini e coccinelle , come mi mancate!! …oggi quando ho fatto questo gioco vi ho pensato tanto , mi sarebbe piaciuto tantissimo poter correre e rotolare su e giù per la collina insieme a VOI !! …Ma sono sicura che troverete anche voi un momento per vivere questa bella esperienza di libertà in mezzo alla natura !! E allora correte , saltate , rotolatevi e ridete… ridete tantissimo perché fa proprio bene al cuore !♥️

Tante scatole, tante possibilità, per andare in collina ci vogliono scarponcini speciali con lacci e stringhe, perché allora non imparare ad allacciarle facendo un po’ di allenamento con una , anzi due (come i nostri piedi ) scatole? E perchè non accompagnare questo esercizio con una canzoncina ed una rima in inglese? Provate anche voi a casa, se potete, seguendo le istruzioni. Gioco e musica sono linguaggi perfetti per avvicinarsi ad una seconda lingua.

Care famiglie
carissimi bambini,
ecco a voi una letterina per i topini dalla maestra Stefi (…è dedicata ai topini ma invita tutti a giocare) : “Topini vi ricordate quando eravamo all’ asilo e ci piaceva tantissimo giocare ai travestimenti ? ecco….guardate un po cosa ci ha regalato pinguino , una scatola piena di sciarpe colorate , cappelli e stoffe! Ora siamo pronti a fare come il nostro amico pinguino che , insieme al suo nonno , si copriva bene bene per affrontare il freddo polare dei ghiacci! Buon divertimento. (Maestra Stefi)

Una slittata sulla neve ci porta a incontrare Pigna, metterle la sciarpa e accompagnarla nel suo habitat per poi ricercare il suo posticino ideale e costruirci attorno un cuore con i sassi.
Vedremo comparire il cuore con una tecnica speciale, quella dello stop-motion.
La maestra Silvia illustrerà come realizzare il movimento della Pigna attraverso lo scatto di alcune foto, mostrando come tra uno e l’altro va spostata ogni volta poco più a destra la nostra protagonista.
Un invito finale a cimentarsi in tale tecnica, realizzando uno sfondo a propria scelta e un personaggio del bosco per farlo muovere da sinistra verso destra. Lo stop motion non è altro che la tecnica utilizzata per creare i cartoni animati che vediamo ogni giorno.
Proviamo a creare il nostro mini cartone, in cui vedere il movimento di Pigna o di un animale nel Bosco di Pratorosso.
Aspettiamo i vostri capolavori, si potranno unire per creare una nuova storia, un nostro breve cartone animato!

Chissà come saranno diventati grandi i nostri bambini, quanto saranno cambiati quando ci si potrà rivedere, ma il bene che li lega, tra di loro e con le maestre, cioè il filo… non sarà cambiato!
Dopo aver fatto queste riflessioni e aver rivissuto con i bambini della classe gialla il ricordo di quel momento significativo, le maestre lanciano due proposte ai bimbi di tutta la scuola: una proposta grafico pittorica per le coccinelle e gli orsetti (e anche per i tigrotti che lo desiderano) e un gioco linguistico rivolto ai tigrotti.

Ci fermeremo a Boscorosso un’altra settimana che dedicheremo nuovamente al ricordo e alle attività proposte dalle classi. Questa volta la storia è ben conosciuta dai topini, che sul suo sfondo hanno lavorato per ben tre mesi. Si tratta dell’albo illustrato “Pinguino e Pigna” di Salina Yoon. Pinguino e Pigna è un libro dolcissimo e poetico, adatto ai bimbi più piccoli che però ha tanto da regalare anche ai grandi. È una storia di amicizia, ma anche di un amore gratuito e infinito, che cura, che sa separarsi per permettere di crescere…e che emozione rivedersi, capita solo con gli amici più cari che magari non si vedono per molto tempo, ma quando finalmente ci si incontra di nuovo, la percezione forte e netta è che il tempo non sia mai passato…sarà un pò come quando ci rincontreremo. Il tempo sembrerà essersi fermato o sarà passato? E poi, il punto centrale del racconto nelle ultime parole del libro: quando dai amore, l’amore cresce. Amare ed essere amati. Eccola offerta a voi tutti!

In questa settimana dei ricordi con i nostri amici Piguino e Pigna, la maestra Elisa propone un gioco con i cubetti di ghiaccio: bimbi preparate i vostri animaletti e con la vostra fantasia e inventate tante storie!!

 

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