Auditorium Regina Mundi 14.45 ora italiana, dall’altra parte del mondo sono le 7.45 ora dello stato di Veracruz, sulla schermata dall’applicazione zoom appare il volto di una donna, i lineamenti latini inconfondibili, lo sguardo incuriosito dall’inconsueto pubblico che appare davanti al suo schermo, lei, Norma Romero, abituata a convegni umanitari e premi nobel per la difesa dei diritti umani, si trova davanti i ragazzi di terza media, desiderosi di conoscerla, di sapere chi è e che cosa fa la sua associazione de “las Patronas”.
L’incontro ha inizio, non è semplice seguire, il suo spagnolo è latino, verace, senza fronzoli. Alcuni ragazzi prendono appunti, altri guardano corrucciati, altri ancora abbandonano l’impresa.
Ma la lingua non è una obiezione, quello che Norma porta lo trasmette anche attraverso gli occhi, lo comunica con lo sguardo, trasmette una pace ai più sconosciuta. La pace di chi ha capito che “en la vida cada uno tiene una misión y tiene que encontrarla“. Un invito interessante per i ragazzi di Terza che in questo momento si affacciano alla scelta della scuola superiore, al loro futuro. Un invito che ha dentro il sapore di una promessa, di una certezza. Norma ha capito quale è la sua misión: alimentare centinaia di migranti che ogni giorno attraversano lo stato di Veracruz per superare la frontiera e raggiungere gli Stati Uniti, all’inseguimento del sogno più o meno americano, quello cioè di trovare lavoro, fare famiglia, studiare…insomma cose che tutti noi abbiamo e che nemmeno ci accorgiamo più di avere.
L’incontro prosegue, Norma risponde alle domande dei ragazzi che via via si susseguono.
La salutiamo e verso le ore 16.00 chiudiamo il “ponte radio” con il Messico. Ma prima di terminare le strappiamo una promessa, quella di rivederci ancora, perché persone come Norma ti ridestano, persone con lo sguardo di Norma ti fanno venire il coraggio di dire “io”.
Eleonora Pin – Daniele Severgnini
Docenti di Sapgnolo, Scuola Secondaria di I grado