I bambini hanno bisogno di noi. E noi ci siamo!
Siamo ormai alla terza settimana di questa “emergenza sanitaria”, come la chiamano tutti. Tre settimane in cui, velocissimamente abbiamo dovuto modificare e adattare il nostro modo di fare scuola, per i bambini, per la scuola stessa, ma anche per noi. Disorientamento, preoccupazione e paura hanno riempito le nostre giornate. Ma dopo diversi giorni anche la mente ha il dovere di riorganizzarsi, acquistando maggiore lucidità, per questo ora ci chiediamo se ha davvero senso vedere tutto questo solo come un’emergenza.
Perché non provare a estendere lo sguardo “oltre” e provare a scoprire quello che forse ci è chiesto di imparare. In fondo la vita è un po’ questa, imparare da ciò che succede e in questo momento in cui siamo a casa, in cui non ci è permesso fare il nostro lavoro come siamo abituati a farlo tutti giorni, in cui non siamo presi dalla frenesia di lezioni, riunioni, programma da terminare, interrogazioni e verifiche da fare, ci viene chiesto di imparare a guardare ciò che è davvero essenziale. In un periodo storico in cui pensare a se stessi è la regola, questa situazione ci manda un chiaro messaggio: quello di cui abbiamo veramente bisogno sono la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi.
E allora bisogna fare delle scelte, non solo di metodo ma anche di contenuto. Cosa è davvero necessario che i nostri bambini imparino oltre ogni ragionevole dubbio? Come possiamo fare in modo che l’apprendimento delle cose importanti avvenga anche dal nostro salotto di casa?
Ed ecco che allora si capisce ancora di più quello che è uno dei cardini fondanti della nostra scuola: non basta trasferire nozioni, non basta preparare materiale, verifiche e schede, bisogna esserci, bisogna che la nostra presenza, dentro a un rapporto di bene e di stima sia un veicolo affinché i nostri bambini non solo imparino, ma possano fare di questi insegnamenti il loro bagaglio per il futuro. Noi, con l’entusiasmo che ci contraddistingue, siamo presenti, entriamo nelle loro case e cerchiamo di continuare a fare quello che facevamo prima, affrontiamo l’imprevisto, ma con una consapevolezza diversa, con l’idea ora più che mai, che loro hanno bisogno di noi e noi ci siamo.
Prof. Viviana Bianchi
Scuola Primaria