Luce e rinascita nelle ferite del nostro tempo
Banksy, La cicatrice di Betlemme. Nell’opera, la cicatrice “scar” si trasforma nella cometa “star”, dove il foro di un colpo di mortaio nella barriera di protezione di Israele evoca la possibilità di luce e rinascita anche nelle ferite più profonde del nostro tempo.
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Carissimi,
in questo tempo segnato da tante sfide, desideriamo condividere con voi la gioia e la speranza del Natale. La nascita di Gesù ci dice che Dio non ha scelto di stare lontano, ma di farsi carne, di entrare nella nostra storia, nelle fibre della nostra vita anche dove si annidano il dolore, il male e le brutture del mondo.
Le guerre, le ingiustizie, le fatiche quotidiane non sono l’ultima parola: il Bambino di Betlemme è venuto a convertire ogni ombra in possibilità di rinascita. Come ci invita Papa Francesco:
“Coraggio, non lasciarti vincere dalla paura, dalla rassegnazione, dallo sconforto. Dio nasce in una mangiatoia per farti rinascere proprio lì, dove pensavi di aver toccato il fondo. Non c’è male, non c’è peccato da cui Gesù non voglia e non possa salvarti. Natale vuol dire che Dio è vicino: rinasca la fiducia!”
Auguriamo alle vostre famiglie che il Natale sia l’occasione per riconoscere, anche nelle difficoltà, la presenza viva di Cristo, che continua a donarsi a ciascuno di noi.
Con gratitudine e affetto,
Matteo Severgnini e il Consiglio di Amministrazione
Un invito a costruire speranza e relazioni autentiche nel quartiere, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita per tutta la comunità.