Introduzione del Preside dei Licei, Daniele Severgnini

Abbiamo chiesto a Cristiano di aiutarci ad introdurci al tema di quest’anno dal titolo “tu sei un valore”, un’affermazione questa che ha tutta l’aria di una provocazione, di una strada da percorrere, di una avventura da scoprire.

La poniamo oggi qui all’inizio di quest’anno perché credo che allo stesso tempo sia anche il maggior punto di crisi che accomuna tanto noi adulti come i ragazzi ovvero la perdita del concetto di valore. Qual è il mio valore? Ho valore in quanto sono un bravo ragazzo? In quanto vanto competenze e performance di un certo livello? Ho valore perché sono popolare? Ho in mente il tema dei social ad esempio, la rincorsa spasmodica alle challenge per affermare la mia unicità, per acquisire sempre piu seguaci e che in certi casi sfocia in tragedie come accaduto a giugno con un gruppo di youtubers a Casal Palocco, Roma che per una sfida con una Lamborghini Urus travolgono una famiglia e perde la vita un bimbo di 5 anni.

Ma anche gli adulti non sono esenti da questo interrogarsi su quale sia il proprio valore.

Un tragico recente esempio lo abbiamo tutti ancora davanti agli occhi e nel cuore. Come non pensare a quella ragazza universitaria che si è tolta la vita nei bagni dello Iulm perché si sentiva una fallita? La domanda sorge spontanea: come è possibile sentirsi falliti a soli 19 anni, quando si ha ancora tutta la vita davanti?

Come suggerisce don Paolo Prosperi, assistente di Teologia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II dell’Università Cattolica d’America (Washington) è possibile sentirsi già falliti  “se si vive in un ambiente in cui da mattina a sera si è bombardati da un unico, martellante messaggio: tu sei la tua performance. tu sei solo il risultato dei tuoi successi o insuccessi.”

Ho in mente alcuni nostri studenti arrivati da altre scuole in corso d’anno, alcuni di loro hanno incontrato degli adulti che li hanno giudicati per le performance e avevano decretato già nei primi mesi di scuola la bocciatura assicurata.

E allora penso a me Cristiano e al rischio del ricatto che ogni giorno incombe sulla mia testa; ho valore se sono un buon prof, se quando entro in aula ho già tutti gli occhi calamitati su di me, se raggiungo posizioni di prestigio…se.…se….se… e inizi a incupirti perché ti accorgi che tutte queste performance io non le ho ….

Ma allora non ho valore? oppure l’altro inganno…. forse varrò più avanti? Quando avrò fatto dei passi …. Penso a tanti che scelgono un determinato percorso scolastico perché poi diventerò…uno che vale…un dottore, un imprenditore …. ma intanto soccombo al presente, non reggo nel presente ….anzi non lo sopporto…

Eppure ritorna come una costante il ricordo di una nostra alunna che l’anno scorso, durante un incontro con alcuni ragazzi ucraini che sono venuti a trovarci, ha affermato riferendosi alla Regina Mundi: “ho trovato un luogo in cui non sono un numero e non mi considerano per le capacità che ho, so di poter essere me stessa, sono libera”

Ecco io credo che questa ragazza abbia iniziato un serio lavoro sul valore… questo mi interessa! e allora chiedo anche a te Cristiano… hai scoperto qual è il tuo valore? come ti sei accorto di avere un valore? da questa scoperta è scaturito qualcosa?