Gli studenti del Linguistico recitano Kipling

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if kipling

“IF” di R. Kipling recitata dagli alunni di Seconda Liceo

 

La poesia “IF” ​(SE) dedicata dal Premio Nobel inglese Rudyard Kipling al figlio ​adolescente John nel 1895 e pubblicata nel 1910 contiene una serie di consigli sul comportamento da tenere in particolari situazioni.

Kipling infatti dice che attraverso le vicende della vita è possibile sperimentare alcune “virtù” come il dialogo, il coraggio, la pazienza, il perdono, l’amore, la capacità di sognare e di rischiare raggiungendo un’autocoscienza tale da non perdere mai la calma ​e la fiducia anche nelle situazioni più critiche: questo contribuirà a farci diventare “veri uomini”

Io e i ragazzi di Seconda Liceo abbiamo affrontato la poesia cercando di rapportarla alla situazione critica che stiamo vivendo​ in questo periodo.

Infatti i giorni di reclusione e la limitazione di alcune libertà che troppo spesso davamo per scontate ci hanno portato a riflettere sulle parole di Kipling e ​a trovare ​e ricevere forza da esse.

Ho chiesto poi ai ragazzi di recitare la poesia davanti ad una telecamera per trasmettere il messaggio che questa situazione non ci indebolirà, ma anzi ci farà crescere e ci farà diventare persone più mature.

“I will be a Man!” – “I will be a Woman!”

prof Alessandro Scaglione
Docente di Inglese e Coordinatore della classe 2 LL

If
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise;
If you can dream-and not make dreams your master;
If you can think-and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ’em up with worn-out tools;
If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: “Hold on!”
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings-nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And-which is more-you’ll be a Man, my son!

Se
Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l’hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: “Resistete!”
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e – cosa più importante – sarai un Uomo, figlio mio!

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