L’esperienza educativa dell’Orchestra

“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.” Daniel Pennac

L’intervista esplora il valore educativo della musica e dell’esperienza orchestrale, con particolare attenzione alla crescita collettiva dei ragazzi.

Il maestro Musolino spiega che l’orchestra non è solo un’opportunità per sviluppare competenze musicali, ma anche per imparare a collaborare, ascoltare gli altri e crescere insieme.

Lorenzo, un giovane violista, ci racconta come si sia appassionato alla musica dopo essere stato alla Scala con la nonna. Da spettatore, l’emozione lo ha colpito profondamente, ma suonare all’interno dell’orchestra gli ha dato un’emozione ancora più grande.

La madre di una violinista, Lucia, offre un esempio significativo della crescita musicale di sua figlia: quando studiava la sua parte, durante le pause continuava a cantare dentro di sé le voci degli altri strumenti. Questo riflette l’importanza di capire come la propria unicità contribuisca all’armonia collettiva.

 

Suonare assieme

Imparare a suonare uno strumento, a seguire, a fare musica insieme per
 diventare protagonisti di una bellezza più grande!